La Russia è determinata a ritornare protagonista nel mondo aeronautico. Il roolout del MC-21 alla presenza del primo ministro russo Dmitry Medvedev è un segnale preciso della volontà politica che supporta i progetti dell’industria aeronautica nazionale. Questa premessa ci serve per inquadrare il contesto nel quale la prossima settimana ci sarà l’incontro tra Renzi e Putin a San Pietroburgo che potrebbe aprire una pagina nuova sul programma Superjet e sulla partecipazione di Leonardo Finmeccanica al progetto del Jet Regionale di Suhkoi.
In questi mesi ai vincoli commerciali imposti dalla Comunità Europea verso la Russia, si è aggiunta la determinazione di Leonardo Finmeccanica di chiudere i conti con l’industria aeronautica russa. E’ da qualche tempo che Mauro Moretti dichiara che il programma di collaborazione con i russi è praticamente fallito perché non produce utili. Inoltre le vendite di Suhkoi International del velivolo nei paesi occidentali si contano sulle dita di qualche mano.
La determinazione di Mauro Moretti di abbandonare il programma ha visto ridursi la presenza finanziaria di Leonardo nella joint-venture SuperJet International dal 25 al 5%. Nelle scorse settimane la conferma che l’azienda italiana è decisa a chiudere con un progetto è venuta da Venezia, dall’assenza di Moretti alla cerimonia di consegna del Superjet all’irlandese CityJet, la prima aerolinea europea che ha acquisito il jet russo.
L’accordo sul Sukhoi Superjet 100 nasce nel 2007 è rappresenta ancora oggi il programma di partnership, in ambito aeronautico civile, più importante mai stipulato tra Europa e Russia. Dalla collaborazione tra le due aziende aeronautiche nasceva la joint venture SuperJet International, che Finmeccanica e il Governo italiano ufficializzavano il 2 agosto 2007 alla Camera dei Deputati, decidendo che avrebbe avuto sede a Venezia.
L’accordo prevedeva l’acquisizione da parte di Alenia del 25% +1 delle azioni di Sukhoi Civil Aircraft Company (SCAC) del 51% della SuperJet International, responsabile del marketing, delle vendite e della consegna dei velivoli per i clienti in Europa, Americhe Africa, e Oceania. Costo oltre 500 milioni di euro per acquisizioni delle quote e notevoli successivi investimenti. L’intesa prevedeva anche un aggiornamento del progetto del velivolo che rivedesse i requisiti tecnici per allargarne l’offerta sul mercato occidentale.
Nel corso della manifestazione del Forum economico di San Pietroburgo (Spief), prevista dal16 al 18 giugno, saranno affrontati anche i temi della collaborazione tra l’industria aeronautica italiana e quella russa, è prevista la presenza del premier Matteo Renzi con una folta delegazione d’imprese italiane.
La ventesima edizione della rassegna di San Pietroburgo è di notevole importanza e interesse per delineare le linee di collaborazione dei paesi europei occidentali con la Russia, si discuterà di “Capitalizing on the New Global Economic Reality”.
Ci sembra di significativo interesse che nel messaggio augurale inviato dal Presidente della Federazione Russia, rilievo sia data dalla presenza ufficiale dell’Italia, unico paese occidentale richiamato nel messaggio di Vladimir Putin.
Che la partita con Sukhoi a San Pietroburgo potrebbe riaprirsi anche in forme inedite, lo si capisce dalle dichiarazioni anticipate dall’ambasciatore a Mosca, Cesare Maria Ragaglini, il quale ritiene che sebbene Leonardo abbia ridotto la sua presenza finanziaria nella joint-venture SuperJet International, questo non è un segnale di disimpegno: “Si tratta di una scelta finanziaria, ma la collaborazione tecnica, che è la più importante, rimane intatta”. “Abbiamo grosse collaborazioni che in queste settimane si stanno sviluppando tra aziende italiane e russe anche statali”. L’ambasciatore ha ricordato che “Leonardo-Finmeccanica ha in discussione il contratto con Rosneft per la fornitura di 160 elicotteri (AW 189)”, assemblati in Russia nella joint-ventre tra la controllata AgustaWestland e Russian Helicopters. “Abbiamo fatto passi in avanti, ma si tratta di un contratto complesso e la maggior parte dei problemi, sono stati superati”.
I russi non hanno certo ben visto le decisioni di Moretti di sganciarsi dal programma Superjet, anche se, è bene ricordare che l’industria italiana ha investito molto ricavandone pochissimo. E’ logico quindi ritenere che il tema della presenza di Leonardo in Superjet sarà affrontato nel corso dei colloqui tra le imprese e in quelli istituzionali.
Se l’ambasciatore italiano sottolinea la collaborazione di Leonardo con Sukhoi come esempio delle “collaborazioni particolarmente importanti e significative”, con cui l’Italia arriva allo Spief, pensiamo non basterà a Moretti la sponsorizzazione del Padiglione Italia, realizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, in collaborazione con l’ambasciata per recuperare con i russi sugli altri dossier industriali aperti. E’ lecito credere che la partita decisiva sarà invece quella che giocheranno a San Pietroburgo i premier Renzi e Putin.