Verso un ATR “neo”?

Verso un ATR “neo”?

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Secondo Le Figaro ATR starebbe studiando l’opportunità di realizzare una versione rimotorizzata ed ammodernata della sua serie “600”

Verso un ATR "neo"?

Il giornale francese Le Figaro da una notizia che potrebbe, se confermata, seganre una svolta del ATR. I contruttore italo-francese starebbe studiando l’opportunità di realizzare una versione rimotorizzata ed ammodernata della sua serie “600”, così come sia Airbus, sia Boeing stanno facendo con i loro narrow body A320 e 737.

Sono iniziati i contatti con Pratt&Witney, attuale fornitore del consorzio franco-italiano, “ma noi non chiudiamo la porta ad altri motoristi” afferma un portavoce di ATR.
Con il nuovo motore si ridurrebbe del 10-15% il consumo di carburante e questo permetterebbe al velivolo di affrontare meglio la competizione dei nuovi regional jet che stanno per entrare sul mercato. Si tratterebbe comunque di una innovazione meno onerosa dello sviluppo di un velivolo interamente nuovo (“90 posti”, su cui permane il disaccordo tra Airbus e Finmeccanica), sebbene non sia ancora chiaro se l’introduzione di un nuovo motore comporterà modifiche strutturali di ala e fusoliera.

In ogni caso una nuova versione avvantaggerebbe l’ATR nei confronti del suo competitore diretto storico, il Q400 di Bombardier.
Patrick de Castelbajac, CEO di ATR, dovrebbe decidere entro qualche mese se e come procedere: poi occorreranno almeno cinque anni per entrare in servizio, in quanto dovrebbero essere rifatti parte delle prove a terra ed in volo per la certificazione.
Per ora il costruttore franco-italiano è  concentrato sull’incremento della cadenza produttiva annuale: per il 2015 l’obiettivo è di 90 velivoli consegnati (rispetto agli 83 del 2014 e +60% rispetto al 2010). Inoltre intende realizzare ordini fermi per un totale di una novantina di macchine onde rimanere con un portafoglio ordini intorno alle 300 unità (tre anni di produzione). Altro target è il raggiungimento di 2 miliardi di dollari di fatturato.