PMI Aeronautica. Dalla Campania una lettera al Ministro Carlo Calenda

L’avvicendamento alla guida del gruppo Leonardo e l’arrivo di Alessandro Profumo ha innescato un vasto dibattito sul futuro del gruppo anche fuori dagli addetti ai lavori. Ministro-Calenda-in-Basilicata-per-il-piano-del-Governo-“Industria-4.0”.-Confindustria-e-Pensiamo-Basilicata-propongono-un-piano-per-lo-sviluppo-regionale-450x330La discussione spazia dai temi politici come quello della Difesa unica europea, le conseguenze della Brexit per il gruppo dell’Aerospazio e Difesa, a quelli più ‘industriali’ con riferimenti ai programmi internazionali, al rapporto con Boeing e Airbus e alle competenze e conoscenze di mercato del vecchio e nuovo management.

Al pentolone sembra saltato il coperchio che in qualche modo Moretti gli aveva ben incastrato. Da settimane praticamente ogni giorno su giornali e siti web specializzati o generalisti si pubblicano interventi di,  più o meno esperti, a volte sono contributi utili a capire e fare chiarezza su una vicenda complessa, spesso sono interventi utili per amplificare tesi palesemente espressione d’interessi non definibili ‘generali’.

Il mondo della comunicazione di settore è quindi in fibrillazione. In questi anni di gestione Moretti, Leonardo si era scelto per i rapporti con la stampa pochi e affidabili interlocutori, creando anche in quest’ambiente non pochi malumori. Con il nuovo management molte pubblicazioni sperano di allacciare o ritrovare il filo perso con il gruppo, in particolare quelle iniziative editoriali nate e sostenute da notevoli investimenti privati, e quelle che per decenni sono sopravvissute e hanno costruito la loro credibilità grazie a Finmeccanica.

Noi continueremo a concentrare la nostra comunicazione alle problematiche del comparto che emergono dai territori, ed è per questo che non partecipiamo al risiko di chi sarà il prossimo Direttore Generale di Leonardo. Invece di cimentarci in complesse analisi su quello che farà Federica Mogherini, il governo e Profumo, abbiamo scelto di rendere pubblico il contenuto di una lettera inviata da alcuni imprenditori aeronautici campani al Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.

La missiva affronta il tema centrale dei rapporti del player nazionale con il sistema delle imprese della fornitura aeronautica. Il contenuto della lettera esprime a Calenda le preoccupazioni e le incertezze per il futuro delle aziende generate da quella decisione di Moretti che gli imprenditori definiscono ‘tagliola’, cioè il tetto massimo del 70% del fatturato che le aziende dell’indotto possono avere con Leonardo.

L’applicazione della “tagliola” ha creato per queste aziende, molte delle quali campane, problemi seri di sopravvivenza.

La questione assume faccettature diverse per ogni singola azienda, in particolare per quelle che lavorano su attività particolarmente specialistiche nella produzione o la progettazione aeronautica e della Difesa. Spesso sono esperienze e capacità industriali che non sono estendibili in altri settori industriali e sono difficili da spendere a breve nel piano internazionale dove è da anni consolidato il sistema della supply chian dei grandi player.

Applicare la regola rigidamente è stato un errore che lo stesso Moretti ha dovuto riconoscere nella recente audizione al Senato, proponendosi di ritrovare una ‘elasticità’ nella sua applicazione.

Quanto tempo sarà necessario perché il nuovo management arrivi alla stessa determinazione?

Non tutti i firmatari ci hanno autorizzato a pubblicare la lettera, per cui, ritenendo utile farlo, abbiamo deciso di rendere noto solo il testo e di non riportare il nome delle aziende che hanno inviato la missiva al ministro.

Dal nuovo management di Leonardo ci aspettiamo il prosieguo di una politica di risanamento e quindi anche di revisione del rapporto con la fornitura, pur in un contesto di attenzione alle problematiche delle PMI e delle migliaia di famiglie che dalla loro sopravvivenza traggono possibilità di reddito.

La Redazione

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Ministro del MISE – Ministero dello Sviluppo Economico

Dott. Carlo Calenda

Via Molise 2  

ROMA 

 

Molte aziende in Campania supportano in svariati settori attività per Leonardo SpA nei diversi stabilimenti in tutta Italia.

In questi giorni durante i quali si discutono le strategie, i bilanci e si procede con il rinnovamento del top management del gruppo Leonardo, riteniamo utile e necessario evidenziarLe uno dei problemi seri che riguardano molte piccole e medie aziende italiane del comparto aeronautico.

A inizio 2017 è stato comunicato dal Procurement di Leonardo SpA che per l’anno 2017 le attività in sub-fornitura saranno messe in gara e ad esse potranno partecipare solo le Aziende con un fatturato da Leonardo SpA non superiore al 70% del loro fatturato globale.

Purtroppo per molte PMI in Campania ed anche in Italia spesso il fatturato con Leonardo SpA supera la percentuale imposta del 70% anche perché nel 2016 per molte aziende i loro abituali clienti Alenia Aermacchi – AgustaWestland- Selex  ecc… si sono fusi in Leonardo SpA, concentrando, di fatto, il fatturato su un unico Cliente.

Questa regola “TAGLIOLA” compromette molte attività e vanifica anni d’investimenti da parte di molte imprese. Di fatto saranno a rischio i risultati di eccellenza raggiunti in vari segmenti produttivi dal sistema nazionale dell’industria aeronautica, conseguiti con l’impegno e anche con il sostegno d’importanti risorse pubbliche finalizzate dalle Regioni al sistema delle imprese.

Grazie a questi investimenti e alla crescita di competenze e professionalità acquisite, molte PMI oggi sono in grado di supportare attività estremamente specialistiche nelle tecnologie aeronautiche, tuttavia l’uscita dall’indotto del player nazionale renderà per loro difficile mantenersi sul mercato, considerando anche l’assenza del tempo pur necessario per puntare ad acquisire nuovi spazi di mercato all’estero.

Il tema è stato posto in diverse sedi istituzionali e lo stesso Mauro Moretti nel corso della recente audizione in Senato ha riconosciuto le difficoltà dell’applicazione rigida di una tale assunzione, tuttavia, ci chiediamo, e Le chiediamo, quando tempo sarà necessario al nuovo management di Leonardo per arrivare alla stessa determinazione?

La sollecitiamo pertanto di evidenziare al nuovo amministratore delegato di Leonardo SpA la contraddizione e la pericolosità di una scelta come quella della barriera d’ingresso per l’indotto che se applicata con la rigidità preannunciata provocherà seri problemi a molte PMI e la perdita di lavoro a migliaia di dipendenti altamente specializzati e, di fatto, collocherà in un cono d’ombra diverse imprese innovative e sane del Mezzogiorno.

Confidiamo, in un AUTOREVOLE INTERVENTO POLITICO che possa far retrocedere Leonardo Spa da questa decisione.