Valeria Ciarambino, ci aspettiamo risposte da Alessandro Profumo di Leonardo e da Christian Scherer sul futuro del programma ATR.
“Il Governo sosterrà il settore dell’aerospazio, a partire proprio dalla Campania”.
La consigliera regionale pentastellata conferma che sarà domani a nello stabilimento di Leonardo a Pomigliano per la cerimonia di consegna della 1500esima fusoliera dell’ATR
Il movimento M5S è in campo per sostenere il rilancio dell’aerospazio in Campania, il percorso dello sviluppo è quello di nuovi programmi industriali, continuare a puntare solo ai finanziamenti pubblici regionali e comunitari, come è successo negli ultimi anni in Campania produrrebbe uno spreco di risorse.
In un contesto come quello campano, per recuperare la credibilità persa non si può propagandare la fattibilità di progetti velleitari che certamente non sono quelli che servono per un concreto rilancio dell’intero comparto aerospaziale regionali
“Accogliendo l’invito dell’azienda – dichiara Ciarambino – domani presenzierò, a nome del Movimento 5 Stelle, alla cerimonia di consegna della 1500esima fusoliera dell’Atr, con i dirigenti della Leonardo e l’amministratore delegato Alessandro Profumo. Un’occasione per ribadire l’impegno nostro e, da ora in avanti, del nostro Governo per sostenere nel complesso il settore dell’aerospazio, a partire proprio dalla Campania”.
Il movimento 5 Stelle nel nuovo scenario politico nazionale conferma l’impegno per il rilancio dei siti di Pomigliano d’Arco e Nola, consapevole che lo sviluppo dell’aerospazio passa per le significative e importanti realtà produttive presenti sul territorio regionale.
“In questi ultimi mesi, dichiara Ciarambino, abbiamo manifestato le preoccupazioni nostre e dei lavoratori rispetto alla mancanza di nuovi investimenti e progetti per gli stabilimenti campani, al rischio di cessione delle attività di progettazione e alla possibilità paventata di trasformare la Joint venture Atr in una Spa, con il rischio di depotenziare l’attività produttiva della Divisione Aerostrutture e inevitabili ricadute sui livelli occupazionali dei siti campani”.