Distretti tecnologici in crescita. La Campania maglia nera in Italia
Pubblicati i dati dell’ultimo trimestre del 2017 sui distretti industriali. L’export del Mezzogiorno mantiene la crescita (+3,1% la variazione tendenziale) emersa nelle precedenti rilevazioni, pur attestandosi su valori inferiori rispetto al complesso dei distretti italiani (+4,5%).
In Campania il dato è in controtendenza, lievemente negativo dell’export complessivo (-1,2%) perchè risente del pesante arretramento -11,6% delle aziende campane dell’aeronautica, un segnale negativo che si ripete negli ultimi tre rilevamenti trimestrali del 2017.
E’ la conferma più vistosa delle difficoltà del distretto aeronautico regionale, una crisi iniziata nel 2013 che non riesce ad invertire il senso di marcia.
Le istituzioni e i responsabili della governance regionale del settore possono continuare pure a nasconderla sotto il tappeto per ragioni elettorali, o per interessi personali, ma prima o poi, qualcuno dovrà pure dare conto dei risultati dei finanziamenti pubblici elargiti per il comparto, a piene mani nell’ultimo quinquennio.
Nel prossimo mese di aprile il Consiglio di Amministrazione del DAC, il Distretto Tecnologico dell’aerospazio campano, dovrà nominare, per statuto, un nuovo presidente, meglio sarebbe che si lavorasse fin da ora per individuare una figura del mondo delle imprese che operasse consapevole di questo scenario inquietante per il futuro dell’industria aeronautica campana.
Notevolmente positive sono state le performance dei Poli tecnologici del Mezzogiorno (+9,9% la variazione tendenziale). Sono segnali di ripresa del Meridione che arrivano dall’ottima performance dell’export del Polo aeronautico pugliese (+7,5%), del Polo ICT di Catania (+138,3%) e del Polo ICT dell’Aquila (+4,8%). La Campania concorre ai dati positivi con il Polo farmaceutico napoletano che ha ottenuto un +9,1% dell’export, pari a 17 milioni di euro aggiuntivi rispetto allo stesso trimestre del 2016.
Nei distretti non tecnologici la Campania registra positivi risultati della Mozzarella di bufala (+16,8%, pari a dieci milioni di euro aggiuntivi) e dell’Abbigliamento del napoletano (+5%).
La crescita dell’export in questi comparti non controbilancia i cali registrati nel distretto dell’Alimentare di Avellino, delle Calzature nel napoletano, della Concia di Solofra e dell’Alimentare che però nei primi 9 mesi del 2017 aveva registrato un significativo incremento. L’export delle Conserve di Nocera rimane sostanzialmente stabile, dopo due trimestri pesantemente negativi, registrando comunque il miglior trimestre di sempre (con un ammontare di esportazioni pari a circa 237 milioni di euro). L’Alimentare di Avellino arretra per il quarto trimestre consecutivo, come arretra lievemente il distretto dell’Agricoltura della Piana del Sele che aveva avuto una crescita dell’8,6% nei primi nove mesi dell’anno.
L’analisi dell’orientamento delle esportazioni dei distretti del Mezzogiorno evidenzia una dinamica positiva per effetto delle buone performance dell’export in particolare verso il mercato tedesco (+8,8% primo mercato di sbocco), gli Stati Uniti (+9,6%) e la Svizzera (+10,6%), che sono riuscite a controbilanciare i cali subiti nelle prime mete europee (Regno Unito e Francia in primis). Positivo anche l’andamento delle vendite estere in alcuni nuovi mercati (Cina, Albania) e, soprattutto, in Polonia, Australia, Turchia e Federazione russa che hanno sperimentato una crescita a doppia cifra