L’apparizione sulla scena del “nuovo” player Boeing-Embraer ha di fatto riacceso l’attenzione sulle prospettive d’impiego, in rinnovata modalità, dei turboprop regionali e quindi di sviluppo di una nuova generazione di velivoli.
In un nostro precedente articolo, abbiamo accennato a quale potrebbe essere il quadro, e le relative implicazioni, al momento della comparsa di un nuovo prodotto con aspetti fortemente innovativi, realizzato dalla joint venture e a come si rivitalizzerebbe la competizione tra i major player.
Ed in effetti, il progetto Embraer sembra avere tutti i requisiti per causare un effetto dirompente nel mercato del trasporto regionale. Nasce dalla necessità di FAB (Forza Aerea Brasiliana) di sostituire i propri velivoli da trasporto e pattugliatori ormai datati, il C-95CM e il P-95B C derivati dal EMB-110 Bandeirante, il prodotto che ha lanciato Embraer come azienda nel 1969, mentre era ancora un’organizzazione interna della Forza Aerea. Nel dicembre scorso è stato firmato un accordo di collaborazione tra la compagnia e l’Arma per il lancio dello studio congiunto di un nuovo velivolo da trasporto “leggero” con propulsione ibrida da utilizzarsi per missioni di trasporto passeggeri e cargo nella regione amazzonica, ma non solo. La macchina, quindi per l’utilizzo delle più recenti tecnologie disponibili in ambito propulsivo, sistemistico e strutturale, si propone, a detta di FAB e Embraer, come un prodotto dirompente (“disruptive”) e ecosostenibile.
Secondo quanto dichiarato dai due partner il nuovo velivolo dovrà essere in grado di decollare da piste di 1200 mt in ambiente “amazzonico” (ambiente severo, piste non asfaltate e piste sterrate) con un “payload” massimo di 3000 kg e dovrà eseguire un’ampia gamma di missioni tra le quali trasporto merci, aviolancio, trasporto feriti. Il lancio dello studio di mercato arriva solo tre mesi dopo che Embraer aveva consegnato a FAB il primo velivolo, rinominato ufficialmente “Millenium”, del programma KC-390 che sarà gestito dalla nuova joint venture Boeing/Embraer, attualmente in attesa delle approvazioni normative.
Ma lo studio sul nuovo trasporto leggero, contrariamente a quanto affermato precedentemente dal CEO di Embraer, Mr. Slattery, in relazione agli impegni finanziari necessari, sembra ricadere fuori dalle competenze della nuova società, seguendo, in virtù dei loro legami storici, lo stesso modello di partnership tra FAB e Embraer che ha prodotto il C-95, l’EMB-312 Tucano trainer, l’EMB-314 Super Tucano, aereo da addestramento e supporto tattico, l’R-99, velivolo “early warning” e pattugliatore, e il KC-390, tanker-trasporto. Embraer sarà responsabile dello svolgimento dello studio di mercato e FAB “condividerà” con il costruttore le competenze operative.
Il concetto di trasporto militare ibrido-elettrico con equipaggio potrebbe realmente dare una scossa al mercato. Se il requisito di carico utile di 3.000 kg fosse confermato, il nuovo aereo cadrebbe nella stessa categoria del CASA C-212, dello Short Skyvan e del Antonov An-28, alcuni degli attuali “competitori” dell’ATR42/72.
In questo scenario, giusto per riferirci ad altri programmi di casa nostra, potrebbero aprirsi delle nuove prospettive anche per un ripensamento del programma C-27J Spartan di Leonardo, seppur appartenente a una categoria di velivoli turboprop superiore. Val la pena qui di ricordare come nel primo decennio del nuovo secolo l’allora Alenia Aeronautica propose alla stessa Forza Aerea Brasiliana, già all’epoca intenzionata al rinnovamento della propria flotta da trasporto medio/breve raggio, l’utilizzo del C-27J.