Un aumento salariale contenuto sul premio di risultato e maggiore welfare per i lavoratori. I sindacati chiedono di partecipare ai Consiglio d’Amministrazione di Leonardo.
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E’ questa la sostanza di un lungo documento che i rappresentanti nazionali dei sindacati anticiperanno oggi ad Alessandro Profumo dopo il Consiglio di amministrazione del gruppo Leonardo sui dati di bilancio del 2018.
Il contratto integrativo dei dipendenti del gruppo Aerospazio, Difesa e Sicurezza è in scadenza ad aprile.
Il testo della piattaforma rivendicativa è stato presentato ieri a Roma dalla delegazione sindacale, ed è stato approvato all’unanimità.
Le proposte nei prossimi giorni saranno discusse nelle assemblee dei dipendenti del Gruppo Leonardo.
Ai lavori di stesura della piattaforma unitaria Fim, Fiom e Uilm hanno partecipato in prima persona i vertici delle organizzazioni dei metalmeccanici.
I sindacati del Gruppo Leonardo a differenza dei loro cugini di Fiat-FCA Italy mantengono ancora il patrimonio unitario e sono riusciti a mettere a punto una vertenza innovativa che cerca in forme di cogestione una legittimazione della rappresentanza.
Nella vecchia Finmeccanica, anche in assenza di una norma legislativa, in particolare durante la lunga stagione di Pier Francesco Guarguaglini, erano presenti nelle relazioni industriali degli spazi notevoli di visibilità e influenza dei sindacati sulle decisioni aziendali in particolari nei siti critici del gruppo.
Questo scenario fu completamente rimosso dall’arrivo di Mauro Moretti che riportò i sindacati nell’area tipica della rappresentanza tradizionale che è definita dalla legislatura del nostro Paese.
Con l’arrivo di Profumo ai vertici di Leonardo i sindacati pensano sia possibile riaprire il dossier, e in questa vertenza di contrattazione decentrata o di secondo livello, alla cui elaborazione e gestione sono scesi in campo direttamente i vertici della categoria, propongono un progetto difficile e ambizioso che forse consentirebbe loro di superare la marginalità in cui la crisi li ha relegato negli ultimi anni.
Nel testo del documento, nelle premesse, i sindacati si cimentano in analisi del mercato e dei prodotti di Leonardo e nell’evoluzione dello scenario nazionale ed europeo della Difesa. Sollecitano il management del gruppo di Profumo a riposizionare le alleanze industriali e chiedono anche al Governo nazionale di sostenere le imprese del settore Difesa e Aerospazio, lasciandosi quindi alle spalle quei pregiudizi che in questi anni si sono trasformati in vantaggi per altri paesi più attenti alle loro aziende del settore.
La Difesa europea diventa sempre più una realtà che vede ogni Paese della Comunità lavorare per collocare nelle posizioni più vantaggiose le proprie imprese nazionali.
Il sindacato critica e condanna la disattenzione e l’incompetenza dei decisori politici e istituzionali che in questi anni hanno prodotto scelte sbagliate anche in quelle aziende strategiche che, sostengono i sindacati, anche se solo partecipate dal campione nazionale, sono strategiche per il Paese.
Il documento critica per la parte aerostrutture Leonardo, dove a proposito di ATR, si sostiene che “da oltre 2 anni sono stati avviati da competitori internazionali (in alcuni casi da partner di progetti importanti quali Airbus) investimenti in R&D per la generazione di propulsori ibridi con cui dotare i velivoli regionali”. Evidentemente il riferimento vuole rilevare che Leonardo prende per buone le indicazioni (interessate) di Airbus che sostiene possibile che ATR venderà 3.000 esemplari dell’attuale turboelica.
Nel focus sull’aeronautica nel documento si legge che si “ richiede maggiore integrazione tra le divisioni aerostrutture e velivoli, dove è richiesta una maggiore integrazione tra i settori civile e militare”. L’integrazione è necessaria in tutti i settori, “ma in particolar modo nel settore Aereonautico, dove le divisioni Velivoli e Aerostrutture hanno entrambe delle criticità”. “Da una parte la Divisione Aerostrutture dovrà tenere conto dei segnali che si stanno manifestando nel mercato mondiale che registra interesse più tiepido sui grandi velivoli preferendo velivoli wide body di media dimensione più coerenti nel rapporto utilizzo/costi di gestione”. “Per questo sarà fondamentale operare per essere partner protagonisti sin dall’inizio sia per BOEING che per AIRBUS anche sui progetti di queste “taglie” differenti”.
”Il recente accordo con i cinesi di COMAC allarga il campo di azione in questo settore; sarà pertanto importante comprendere le ricadute ingegneristiche e produttive per i siti campani e pugliesi, al momento non previste a breve termine”.
Su questi temi e per la divisione aerostrutture il prossimo 21 di marzo è previsto un incontro specifico perché il sindacato riconosce, essere questo il ’ventre molle’ su cui potrebbero emergere criticità difficilmente gestibili, per cui è bene concentrare sui siti meridionali approfondimenti e maggiore attenzione.