Leonardo. Interrogazione parlamentare contro la chiusura dello stabilimento di Giugliano.

Il Pd attacca Alessandro Profumo. Attese decisioni per il futuro dei siti campani delle aerostrutture.

Lo scenario del mercato dell’aerospazio e difesa è stato rapidamente e profondamente modificato dalla pandemia e dalla guerra russo-ucraina e Leonardo necessariamente riconfigura l’organizzazione complessiva del sistema industriale e quindi la distribuzione delle eccellenze produttive degli stabilimenti in Italia e in Europa.

I lavoratori protestano contro la decisione di chiudere lo stabilimento di Giugliano e di trasferirli all’impianto del Fusaro, e il Partito Democratico, a sorpresa attacca Leonardo e il progetto di riorganizzare  le produzioni della Difesa ed Elettronica.

Il 14 marzo Leonardo, l’azienda ha ufficializzato un programma di investimenti per oltre 200 milioni di euro che prevede la riorganizzazione del  chiusura dello stabilimento di Giugliano con lo spostamento della produzione per il supporto logistico di radar e  la produzione di schede di microelettronica, presso il centro di Bacoli/Fusaro.

“Napoli-Fusaro diventerà il centro per la produzione e il supporto logistico di radar, incluse le schede di microelettronica attualmente prodotte e integrate a Giugliano. Genova-Puccini si rafforzerà nelle comunicazioni terrestri e navali, i sistemi di navigazione e i data link, con l’integrazione delle attività svolte fino a oggi presso la sede genovese di via Hermada”. 

i deputati campani Lello Topo, Paolo Siani e Piero De Luca hanno presentato un’interrogazione al Ministro per il sud e la coesione territoriale, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali per chiedere al Governo “quali urgenti iniziative intendano adottare, al fine di scongiurare l’annunciato processo di dismissione dello stabilimento Leonardo di Giugliano”.