Leonardo. Prima prova in volo del radar Osprey 50

ll radar a scansione elettronica (Active Electronically Scanned Array – AESA) Osprey 50 di Leonardo, nuova versione del sensore da sorveglianza Osprey, ha effettuato le prime prove in volo.

Il 19 Dicembre 2019, nel Regno Unito è stata messa alla prova la versatilità del nuovo radar AESA (Active Electronically Scanned Array) della azienda Leonardo. È stato installato su un Beechcraft Super King Air (B200) e ha completato con successo tutti i test eseguiti.  L’Osprey 50 è un radar di sorveglianza basato sulla tecnologia AESA di seconda generazione. Offre una copertura a 360°, anche se il cono di maggiore ricezione del segnale è di circa 120°. Nasce dall’ Osprey 30, installato già sugli elicotteri AW101 di Leonardo (in particolare sul Norwegian All-Weather Search and Rescue) e sul MQ-8C Fire Scout (un Unmanned Helicopter di proprietà della US-NAVY).

È possibile scindere in due la famiglia dei Phased Array Radar (APAR) in Passive e in Active, Electronically Scanned Array. In generale il funzionamento dei sistemi radar si basa su un principio di emissione e ricezione. In particolare, un emettitore invia un’onda, la quale rimbalza su un target e successivamente giunge sul ricevitore, si effettua poi la misura del tempo che l’onda ha impiegato per percorrere l’intero tragitto. Al fine di avere una corretta scansione del cielo per identificare gli eventuali oggetti volanti, il radar deve essere in grado di compiere rotazioni attorno a diversi assi. Il Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) infatti progettò nel 1959 un tipo di radar che funzionasse con sistemi elettronici, antenato dell’odierno Passive Electronically Scanned Array (PESA). Quest’ultimo emette il segnale da un’unica sorgente in un’unica frequenza e lo divide in centinaia di segnali con direzioni e ritardi differenti. Ritardi controllati e con un sistema elettronico che permette al segnale di cambiare direzione facilmente. Il PESA è quindi in grado di tracciare ed individuare missili o aerei che transitano nel raggio d’azione, anche applicabile a qualsiasi veicolo o velivolo in movimento.

Gli Active Electronically Scanned Array (AESA), invece sono i sistemi più avanzati della famiglia degli APAR, in grado di separare simultaneamente i segnali d’onda nelle proprie indipendenti e singole frequenze. Permettendo così di riconoscere più facilmente i sotto segnali e quindi di individuare più oggetti volanti nel raggio di azione. Hanno una minore probabilità di essere intercettati dai radar warning reciever installati su navi di difesa o su sistemi radar di difesa a terra. Inoltre offre una grande resistenza al “Jamming”, il cui funzionamento è simile al “noise cancelling”, opzione di comuni e moderne cuffie auricolari. In primo luogo viene individuata la frequenza e successivamente viene emessa una frequenza uguale e contraria riducendo di molto il segnale di partenza. L’AESA infatti offre l’emissione simultanea di differenti frequenze, dunque difficili da essere individuate e cancellate. Trova diverse applicazioni e come il PESA, è anch’esso installabile su oggetti in movimento. In particolare è collocato nel fairing dell’Eurofighter Typhoon. L’Osprey 50 oltre ad essere in possesso di tutte queste features che caratterizzano la grande famiglia degli AESA è anche molto leggero (con un peso di circa 28kg/62lbs comprendendo antenna singola, processore e ricevitore LRUs, e IMU) e compatto, il tutto garantisce dunque una grande versatilità.

DdL