Oma Sud – “Salvare l’azienda coinvolgendo altri operatori del distretto aeronautico”

Oma Sud di Capua

I sindacati e i lavoratori di Oma Sud sono in stato di allerta per le prospettive future che non lasciano prevedere nulla di buono. Sarebbero a rischio 100 posti di lavoro.

Sono ormai diversi anni che l’azienda aeronautica non versa in sane condizioni economiche e purtroppo ha già fatto riscorso a tutti gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge, tant’è che in questi giorni ha collocato in ferie forzate le maestranze fino al 31 gennaio 2019.

Oma Sud è da oltre trent’anni a Capua in un impianto di 20.000 mq, in prossimità dell’aeroporto Oreste Salomone e poco distante da Tecnam, dal CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) e da CITEMA lo stabilimento del gruppo Trefin controllato da Francesco Floro Flores, il nuovo commissario per Bagnoli.

Nel maggio del 2003, quando Valter Proietti, che era stato manager di Finmeccanica, acquistò l’impianto, erano solo attività di subfornitura per i player nazionali come Alenia, Officine Aeronavali, Agusta, Aermacchi.

Poi il progetto di Proietti si concretizzò con il lancio sul mercato di un velivolo innovativo, SKYCAR, un bimotore a pistoni di 5 posti, e con il REDBIRD un velivolo superleggero da 2 posti completamente in composito per i servizi di aviazione generale.

Non tutto andò nel verso giusto e arrivarono anni di crisi, sia per le difficoltà per la realizzazione del nuovo velivolo SkyCar sia per il ridimensionamento delle quote di lavoro delle società pubbliche, Finmeccanica prima, Leonardo poi.

In un’interrogazione parlamentare dello scorso mese di luglio si parlava, a proposito della crisi di Oma Sud, «di una storia senza fine, con l’arrivo di fondi per svariati milioni di euro e un progetto che poi non è stato prodotto».

Oma Sud è nel DAC, il Distretto aerospaziale della Campania, le preoccupazioni per il futuro dell’azienda si propongono anche in questo inizio del 2019 e i sindacati chiamano in causa le altre imprese del comparto per salvare questa realtà importante dell’industria aeronautica della Campania: «Per il recupero della capacità  produttiva di quest’azienda occorre lavorare per mettere in campo nuove soluzioni, coinvolgendo anche altri operatori del settore».