L’avvio della fine del programma del caccia multiruolo europeo è previsto nel 2020, senza un nuovo progetto europeo si teme un vuoto di commesse per i siti Leonardo di Torino e di Caselle.
Il management del gruppo Leonardo rassicura l’opinione pubblica ma i sindacati hanno chiesto e ottenuto un incontro con i rappresentanti istituzioni regionali perchè preoccupati per i posti di lavoro di migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore aerospaziale del territorio torinese.
Incontro alla Regione Piemonte c’è stato tra i sindacati di Leonardo con l’assessore regionale alle attività produttive, Giuseppina De Santis e il presidente del comitato del Distretto Aerospaziale Piemontese Tom Dealessandri.
“Il nostro obiettivo – sostengono i sindacati – è di costruire un percorso condiviso con la Regione per arrivare alla convocazione di un tavolo con il governo per tutelare i 3mila lavoratori torinesi del gruppo“.
Le organizzazioni sindacali durante l’incontro hanno espresso la loro preoccupazione in merito ai carichi di lavoro e sul futuro occupazionale dei siti di Torino e Caselle. In particolare, sul calo di lavoro che potrebbe manifestarsi già nel 2020 causato dalla fine del programma Eurofighter e dall’assenza di chiarezza sulla partecipazione del nostro Paese sul futuro del nuovo caccia europeo.
“Dal canto suo la Regione ha dichiarato di avere avviato un accordo di programma con il Politecnico di Torino, l’università degli studi e diverse aziende del territorio, stanziando 30 milioni per attività di advanced manufacturing, ricerca e sviluppo, una parte di investimento sarà dedicata nello specifico al sito Leonardo di Torino di Corso Marche“, spiegano i sindacati. Una strategia che in termini più ampi riguarda anche il Manufacturing Technology Center che dovrebbe avere sede nelle aree di Tne a Mirafiori.