Il team di studenti d’Ingegneria Aerospaziale dell’Università Federico II vincitori in Serbia del concorso internazionale che si tenuto a Belgrado dal 6 al 12 Agosto.
Partner principali dell’evento AIRBUS e EUROAVIA, l’associazione europea degli studenti dell’Aerospazio.
Al concorso hanno partecipato squadre di giovani da tutto il mondo. Il team italiano vincente è composto da sei studenti dei corsi di Laurea triennale e magistrale di Ingegneria Aerospaziale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Team Leader del gruppo è Maria Mattiello, la squadra composta da: De Felice Pierluca, Di Rosa Vincenzo Junior,Mirto Piercarlo, Monti Maria Giulia e Salomone Gabriele.
La competizione richiedeva la progettazione di un rocket-glider propulso ad acqua, riutilizzabile e a basso costo, che minimizzasse l’effetto destabilizzante noto come “sloshing”, che si manifesta nel moto del carburante all’interno dei serbatoi, rappresentato da acqua contenuta in un serbatoio non pressurizzato.
Il progetto sviluppato è risultato il vincente nella competizione che ha visto sfidarsi 15 squadre, provenienti da tutto il mondo. I due partner principali dell’evento sono l’azienda AIRBUS, leader in ambito aerospaziale, ed EUROAVIA, un’associazione studentesca a livello europeo,
Nella prima fase della competizione, tenutasi da Febbraio a Maggio, il design ideato dal gruppo di studenti è stato valutato da un team di ingegneri della Airbus e classificato come una delle quattro migliori soluzioni.
Le valutazioni eccellenti li hanno portati alla fase finale, dove a competere vi erano anche le squadre “WaveRiders” dall’Italia, “Euroavia Zagreb” dalla Croazia e “Ripper-1” dalla Romania.
La squadra della Facoltà di Ingegneria Aerospaziale ha lavorato con successo al progetto, effettuando anche vari test prima di definire il design presentato.
Il velivolo, progettato e realizzato interamente dagli studenti, è costituito da una fusoliera sottile e da ampie ali in polistirolo che gli consentono di raggiungere un range elevato con una potenza di propulsione minima, secondo i requisiti tecnici della competizione. Il razzo è propulso tramite un getto d’acqua e aria pressurizzata, il suo compito è quello di decollare verticalmente, per poi passare a un volo orizzontale senza motore con un sistema di controllo che mantiene il velivolo stabile.
Il gruppo di studenti, nonostante fosse la prima esperienza in una sfida del genere, è riuscito a raggiungere il massimo delle prestazioni grazie alle idee originali presentate, frutto di approfonditi studi.
Fieri del loro lavoro, hanno messo in pratica tutte le nozioni imparate durante il loro percorso di studi mettendosi in gioco e riuscendo a curare tutti gli aspetti più complessi presenti dietro la creazione di un progetto ex novo, dal team working alla valutazione dei rischi e costi.